venerdì 12 maggio 2017

DIVORZIO E MANTENIMENTO: COSA CAMBIA

Sposarsi non equivale a sistemarsi economicamente, ma è un atto di libertà e autoresponsabilità.

La Cassazione quindi nella recente sentenza n. 11504/2017, ha affermato che in caso di divorzio, non si deve necessariamente riconoscere un assegno di mantenimento al coniuge per permettergli come in passato, di conservare un tenore di vita pari a quello che aveva durante il matrimonio.

Riteniamo che la giurisprudenza di legittimità, abbia correttamente interpretato la realtà attuale, adeguando la sua decisione alle mutate condizioni sociali. Non ci si sposa per soldi ma per scelta, e se si torna in uno status libero, deve esserlo per entrambi i coniugi, che hanno dopo il divorzio, il diritto di rifarsi una vita. 

Questo non significa che il coniuge debole, se non ha mezzi per sostenersi ed è incapace di svolgere una attività lavorativa al di fuori dell'ambito domestico, non ha diritto a vivere dignitosamente; il riconoscimento però di un obbligo di assistenza è diverso da un assegno di mantenimento. 

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