Il 29 gennaio è entrato in vigore il reddito di cittadinanza, con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Entro 30 giorni dalla pubblicazione del decreto legge, l’Inps dovrà rendere disponibili i moduli per effettuare la richiesta. Le domande potranno essere presentate a partire dal 6 marzo.
Gli adempimenti potranno essere svolti direttamente online sul portale
che metterà a disposizione lo stesso Istituto di previdenza, oppure ci
si potrà recare alle Poste per presentare la domanda o farsi aiutare dai
Caf. Il passaggio centrale è la predisposizione del modello Isee
del reddito. Le Poste provvederanno poi a spedire le “carte di
cittadinanza” ai beneficiari. I primi accrediti dovrebbero arrivare nel mese di aprile.
Chi lo ha ricevuto, deve poi ricordarsi di spendere il reddito entro il mese,
pena la decurtazione del 20% dell’importo. Entro 30
giorni dal riconoscimento del reddito, quindi sempre nel mese di maggio
se si è tra i primi beneficiari, bisogna inoltre attivarsi per dichiarare “l’immediata disponibilità al lavoro”
nei centri per l’impiego, i patronati o sulla piattaforma online
appositamente predisposta dall’Anpal SIUPL. Negli stessi 30 giorni i
richiedenti sono convocati dai centri per l’impiego (se sotto i 26 anni,
se disoccupati da meno di 2 anni o beneficiari di Naspi
o se già parte di un patto di servizio) o dai servizi per il contrasto
alla povertà dei Comuni. Nel primo caso dovrà essere sottoscritto un
patto per il lavoro e nel secondo caso un patto per l’inclusione
sociale.