domenica 14 dicembre 2014

Le novità dell'etichettatura alimentare

D'ora in avanti, i siti che vendono cibi online, dovranno riportare tutte le indicazioni obbligatorie, così come sarà necessaria l’indicazione degli allergeni anche per gli alimenti somministrati, nei ristoranti, bar o mense. Il consumatore potrà poi facilmente identificare in etichetta, l’operatore con il cui nome o ragione sociale è commercializzato il prodotto o, se tale operatore non è stabilito nell’Unione europea, l’importatore”. Al fine di garantire una maggiore chiarezza delle etichette, si prevedono inoltre per la prima volta dimensioni obbligatorie per alcune informazioni essenziali, come la data di scadenza, che deve essere riportata su ogni singola porzione preconfezionata. La denominazione dell’alimento e l’elenco degli ingredienti sono due indicazioni, sulle quali il Regolamento 1169, contempla nuove informazioni per il cittadino. Innanzitutto la dicitura “decongelato” è estesa dal pesce a tutti i prodotti che sono stati congelati, scongelati e successivamente messi in vendita. Nascono due nuove denominazioni: “carne ricomposta” e “pesce ricomposto”. Si riferiscono a tutti quei prodotti o preparazioni a base di carne o pesce che all’occhio del consumatore sembrano essere un pezzo unico ma che in realtà sono più parti ricomposte grazie all’ausilio di additivi o enzimi alimentari. Anche la lista degli ingredienti è riformata, e non solo in merito all’enfatizzazione degli allergeni. L’acqua è considerata un ingrediente se presente per più del 5% del prodotto, in caso contrario non viene indicata. Si tratta di un deroga che non si applica alle preparazioni a base di carne e ai prodotti della pesca non trasformati. Più trasparenza infine viene riservata agli oli e grassi vegetali. Il consumatore potrà sapere se si tratta di olio di arachidi, girasole o palma, in quanto si dovrà indicare l’origine vegetale specifica. Da ultimo, per informare i consumatori circa la presenza di nanomateriali ingegnerizzati negli alimenti, questi saranno evidenziati con la dicitura “nano”. Tutto sembra in apparenza più chiaro, peccato però che sia stata eliminata una indicazione importante come “lo stabilimento di produzione e confezionamento".