L’ Agente di riscossione non dispone degli
atti di notifica delle cartelle di pagamento? Il debito può essere
annullato. Il Movimento Difesa del Cittadino dà notizia di un’importante
vittoria per i contribuenti vessati da notifiche e atti di
intimidazione di pagamento di debiti.
Grazie al responsabile della sede di Parma, Michele Saldina, il
Garante del contribuente ha emesso un provvedimento con cui annulla
l’avviso di intimazione al pagamento dell’importo di circa 27.000 euro,
recapitato ad una iscritta, poiché l’Agente della riscossione non
dispone degli atti di notifica delle cartelle. La signora aveva provato
più volte a chiedere l’esibizione della documentazione, ma Equitalia
sosteneva di non essere obbligata a conservarla per oltre un
quinquennio ed anzi la invitava a pagare subito, al fine di beneficiare dello sconto legato alla rottamazione delle cartelle.
Il Garante invece, dando ragione al Movimento
Difesa del Cittadino, ha precisato che “il contribuente ha sempre il
diritto di esaminare la regolarità della notificazione degli atti che
l’Agente di riscossione afferma di avergli notificato” e che “l’obbligo
di conservazione del materiale cartaceo per non oltre un quinquennio
riguarda solo le procedure definite per estinzione della pretesa
tributaria, quali il pagamento, l’annullamento dell’atto impositivo ed eventuali sanatorie previste dalla legge”.
Nonostante le promesse di trasparenza, il fisco italiano si mostra spesso arrogante. I contribuenti possono però reagire ai soprusi, anche con l'aiuto delle associazioni consumatori.