martedì 3 giugno 2014

Internet, riconosciuto il diritto all'oblio

Google si adegua alle indicazioni di Privacy contenute in una recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea e lancia il servizio per far valere il “diritto all’oblio”. Gli utenti potranno quindi chiedere al motore di ricerca di rimuovere i link che appaiono dopo una ricerca sul proprio nome, qualora contengano informazioni “inadeguate, irrilevanti o non più rilevanti, o eccessive in relazione agli scopi per cui sono stati pubblicati”. Il colosso del web si riserva quindi il compito di stabilire se i risultati includono informazioni obsolete sull’utente e se le informazioni sono di interesse pubblico, ad esempio se riguardano frodi finanziarie, negligenza professionale, condanne penali o la condotta pubblica di funzionari statali, ma sarà l’Autorità garante per la protezione dei dati personali, a verificare concretamente se questi diritti e queste tutele verranno assicurati.

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