lunedì 17 luglio 2017

AZIONISTI BANCHE VENETE: QUALE SORTE?

La notizia che Banca Intesa rileverà la parte "sana" delle due banche venete, lasciando i debiti a carico dello Stato e quindi dei contribuenti, oltre che aprire una questione di ordine economico-sociale, annulla le aspettative degli azionisti, che sono in gran parte piccoli risparmiatori truffati più che speculatori.
I correntisti invece non rischiano nulla, semplicemente cambieranno insegna o filiale e forse nel tempo le condizioni economiche del conto corrente, ma potranno sempre verificare le proposte degli altri istituti.
Lo stesso vale per i mutui: cambia solo chi incassa, ma c'è sempre la possibilità di chiedere una surroga ovvero "trasferire" il contratto ad un'altra banca se le condizioni fossero più favorevoli. Con l'ultimo decreto si salvano pure gli obbligazionisti subordinati, che però dovranno presentare la richiesta di rimborso entro il 30 settembre 2017. Diversa invece è la situazione per gli azionisti, che se ancora non l'hanno fatto, potranno inoltrare un reclamo all'istituto di credito e successivamente valutare le azioni da intraprendere per cercare di recuperare l'investimento effettuato, forti anche delle recenti decisioni favorevoli prese dall'Arbitro finanziario.

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